Di questa speranza si rifletterà abbondantemente dal 9 all’11 settembre prossimi, quando la Diocesi vivrà la tre giorni di formazione per clero e laici, che dà ufficialmente il via al nuovo anno pastorale. Una prassi, quella della tre giorni formativa, che ormai è entrata nelle abitudini della nostra Chiesa locale, come una specie di «oasi» in cui riprendere fiato prima di rimettersi in cammino. Lo sottolinea anche il vicario generale nella lettera inviata al clero durante il mese di agosto: “Tre giornate – scrive don Paolo Gentili – per dedicare tempo alla nostra vita spirituale, rinfrancando i nostri animi e abbeverandoci alle sorgenti della Parola”. Sì, perché come spesso ama ripetere il vescovo Giovanni, la speranza a cui facciamo riferimento come cristiani non è un vago sentimento positivo, nè l’auspicio che vada tutto bene (come ci si era abituati a dire e a scrivere durante il covid); la speranza cristiana ha un nome e un volto: Gesù Cristo. Per questo non delude! Perchè non si limita a promettere qualcosa di vagamente migliore dell’oggi che viviamo, ma ci orienta verso la vita senza fine e la vita in pienezza. Ciò che il cuore di ogni persona, più o meno consapevolmente, desidera.
- Il format
Le modalità restano quelle sperimentate già negli anni passati. La mattina sarà riservata specificamente al clero, mentre il pomeriggio è rivolto in modo speciale ai laici. A tutti i laici! Non ad alcuni, ma a tutti coloro che desiderano camminare nella Chiesa e con la Chiesa. Gli incontri sono, poi, particolarmente raccomandati per quanti, in Diocesi e nelle Parrocchie, hanno responsabilità di servizio e che, proprio per questo, devono sentirsi interpellati in prima persona nell’esigenza di una formazione continua: operatori pastorali in genere, catechisti ed educatori, insegnanti cattolici, insegnanti di religione, responsabili dei movimenti e delle associazioni ecclesiali, perché respirino sempre di più, nei loro specifici carismi, il clima della ecclesialità e, infine, tutti coloro che operano all’interno degli uffici pastorali.
- Il luogo
Anche quest’anno le tre giornate si terranno nella parrocchia Madre Teresa di Calcutta, nel quartiere Cittadella, in via Stati Uniti d’America, a Grosseto. Gli incontri pomeridiani (orario 18-20) si svolgeranno, come sempre, nel chiostro della parrocchia, che permette di stare all’aperto e di starci in un modo che favorisce l’ascolto e lo scambio.
Il programma
Lunedì 9 settembre sarà a Grosseto suor Roberta Vinerba, consacrata francescana, teologa morale e direttrice dell’Istituto Superiore di Scienze religiose di Assisi. Volto noto della tv, suor Roberta collabora stabilmente con Tv2000, il circuito radio InBlu della Cei e con Avvenire. La mattina del 9 settembre, incontrando il clero, suor Vinerba si soffermerà sul tema: «Prigionieri di speranza (Zc 9,12): sacerdoti in cammino verso il Giubileo 2025». Nel pomeriggio, invece, a fare da sfondo all’incontro sarà il tema: «Pronti sempre a rispondere a chiunque domandi ragione della speranza che è in voi (1Pt 3,15): laici e sacerdoti insieme verso il Giubileo 2025».
La seconda giornata, martedì 10 settembre, vedrà il clero lavorare in gruppi di confronto sulle schede che avrà preparato la stessa suor Roberta, dopo che sarà il Vescovo a tracciare la rotta dell’anno giubilare, sul tema: «Dalla tribolazione alla Speranza (Rm 5,1-5): il Giubileo occasione per i sacerdoti di rinascere alla fede». Nell’appuntamento pomeridiano sempre il Vescovo aiuterà i presenti a riflettere sul valore di questo anno di grazia del Signore come Chiesa diocesana.
Infine mercoledì 11 settembre è stato pensato come momento di ascolto di alcune voci di speranza. Tra queste, certamente quella di Adriano Roccucci, docente di storia contemporanea all’Università di Roma 3 e segretario generale della Comunità di sant’Egidio.
La partecipazione è libera, non servono quindi iscrizioni o altro: basta presentarsi alla parrocchia Madre Teresa nei tre giorni indicati, alle ore 18 (la mattina i lavori del clero avranno inizio alle 9.45 fino al pranzo). Molto importante, invece, sottolineare che il Vescovo ha sollecitato i sacerdoti a togliere le Messe feriali nelle tre giornatte, sicuramente nelle parrocchie della città, così da favorire la massima partecipazione di tutti.